“Lezioni di respiro” è un libro di Anne Tyler. Il libro racconta una giornata di Ira e Maggie, due coniugi di mezza età che si recano ad un funerale e colgono l’occasione del viaggio per rievocare vecchi ricordi di infanzia e punzecchiarsi sui loro problemi famigliari. Ira è un uomo cupo e silenzioso, che parla solo tramite sentenze per poi isolarsi nel suo solitario di carte, mentre Maggie è l’esatto opposto, un po’ pasticciona ma soprattutto loquace ed empatica, capace di aprirsi totalmente agli sconosciuti.
I temi fondamentali del libro sono due. Il primo riguarda la rievocazione del passato dei protagonisti, dal loro incontro accidentale e un po’ simpatico (una finta morte) fino alle diatribe quotidiane dopo anni di matrimonio. L’incontro con i loro vecchi compagni di scuola fa risaltare i diversi caratteri, ma soprattutto i rimpianti per le scelte non compiute e per quello che avrebbero potuto comportare. La seconda parte si concentra sul matrimonio fallito del figlio Jesse, un ragazzo irresponsabile e poco incline ad una vita stabile e soprattutto inadatto a fare il genitore. Maggie prova a far rinascere il matrimonio del figlio, ma le mille bugie e ipocrisie che crea portano ad un inevitabile fallimento, segno che i caratteri differenti dei protagonisti non sono fatti per stare insieme.
Il libro ha vinto il Pulitzer nel 1989, ed è ambientato negli anni ’80, ma forse è invecchiato un po’ male, sia per l’idea di mondo descritto sia per le suggestioni proposte. La scrittura forse tende intenzionalmente a ricordare i tempi lenti della provincia americana, ma dopo un po’ mi ha dato l’impressione di voler rallentare un po’ troppo, con dettagli non utili se non per riempimento. Inoltre, la caratterizzazione dei personaggi viene eseguita un po’ a compartimenti stagni, con pochi tratti ripetuti ossessivamente, come le carte di Ira, le sue idiosincrasie con Maggie o l’insistenza snervante di lei.
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