"Dinastie" di Michele Masneri è un'opera che si legge come un viaggio attraverso l'Italia contemporanea, quella delle famiglie che ne hanno plasmato e continuano a plasmarne il volto. Masneri ci prende per mano e ci conduce in un tour tra nobili decaduti, imprenditori che hanno fatto la storia e i nuovi ricchi, coloro che hanno trovato fortuna nelle professioni digitali.
La struttura del libro è un'idea geniale: Masneri divide il suo racconto per città, ognuna con le sue peculiarità. Milano, la capitale tecnologica, dove incontriamo la storia di Miuccia Prada e dei Ferragnez; Torino, con il suo orgoglio sabaudo e le vicende degli Agnelli e dei De Benedetti; Roma, con i suoi principi e la sua storia millenaria; e infine la provincia, un mondo a sé, pieno di fenomeni e idiosincrasie.
Masneri ci racconta queste storie con una penna ironica, tagliente e ricca di dettagli. Non si limita a elencare fatti, ma scava a fondo, portando alla luce dinamiche familiari, segreti e retroscena spesso sconosciuti. Il risultato è un affresco vivido e complesso dell'Italia di oggi, un paese in cui convivono tradizione e modernità, potere e decadenza, successo e fallimento.
Certo, il libro è una raccolta di articoli già pubblicati sul "Foglio", ma questo non ne diminuisce il valore. Anzi, la scrittura di Masneri è così efficace che la rilettura risulta piacevole e interessante.
In definitiva, "Dinastie" è un libro che consiglio a chiunque voglia capire meglio l'Italia di oggi, le sue contraddizioni e le sue dinamiche di potere. Masneri ci offre uno sguardo originale e acuto, un ritratto del nostro paese che è al tempo stesso divertente e illuminante.
Degne di nota alcune, come la seguente derivante dall’incontro con De Benedetti e quello con Magalò
Ora c’è stata la pandemia, e naturalmente si è bloccato tutto. Ma sono stato per quattro, cinque anni tra i tre italiani che viaggiavano di più. Prendevo un aereo al giorno.» Forse gli altri due sono Draghi e il Papa. Chissà dove prende Malagò queste statistiche.
Commenti
Posta un commento