Felicità

“Felicità”, anzi “Felicità®” come un marchio registrato, è un romanzo satirico basato nel mondo dell’editoria. 

 


Il protagonista è Edwin de Valu, un editor specializzato in manuali di auto-aiuto; il suo compito consiste nel trovare, dalla montagna di manoscritti ricevuti quotidianamente, un eventuale best seller da proporre ai suoi superiori. La qualità è sempre infima e le risposte sono le classiche di rito tipo Ci spiace o le faremo sapere…L’ennesimo rifiuto riguarda un tomo da mille e più pagine con aspirazioni new age, che Edwin cestina direttamente. Tuttavia il suo capo gli richiede con insistenza un libro per tappare i buchi di programmazione, così Edwin si dedica al ritrovamento del manoscritto e stretto dal tempo e dalle circostanze lo pubblica così com’è.

Questo manoscritto, pubblicato con il titolo “Quello che ho imparato sulla montagna”, è una summa di tutti i manuali di auto-aiuto: comprende tendenze new age, consigli su praticamente tutti gli aspetti della vita, da come smettere di fumare alla negazione dei desideri consumistici. Il libro, seppur uscito in sordina, causa con il tempo un cambiamento enorme sulla popolazione. La maggior parte delle persone abbandona tutti i comportamenti non salutari come l’alcool o il fumo, smette di lavorare, non anela più i prodotti promossi dalle pubblicità. La felicità diventa uno stato perenne, senza nessun tipo di preoccupazione capace di causare ansia.

Questo mondo che sembra quasi un nirvana in terra ha tuttavia dei risvolti. Edwin si ritrova schiacciato dal libro che lui stesso ha pubblicato, in quanto non riesce ad omologarsi a questo nuovo pensiero dominante. Lui anela un desiderio di imperfezione e non si rassegna ad un mondo pieno di felicità perenne al limite della catatonia. La pensano allo stesso mondo anche differenti aziende, dai produttori di sigarette a quelli di lozioni anticalvizie, che infuriati verso le mancate vendite, trovano il responsabile nella persona che ha dato il via a tutto questo, cioè Edwin.

“Essere felici non è normale?” No, non lo è. Io mi occupo di manuali di autoaiuto. Fidati di me, lo so bene. Tutti sono in cerca di qualcosa, ma il punto è che non lo trovano mai. Tutti hanno bisogno di aiuto. O quanto meno, pensano di aver bisogno di aiuto. Io so di averne bisogno.”

Il libro offre molti risvolti satirici grazie alla presenza di situazioni paradossali, come ad esempio la vita del nuovo guru Soiree. La parodia dei manuali di auto-aiuto è quasi spietata; a cosa servono questi manuali quando nessuno più ne ha bisogno in quanto felice? Tuttavia, oltre agli aspetti satirici, il libro presenta una critica neanche troppo velata ad una certa visione del consumismo e dell’insoddisfazione delle persone, causata a volta più da esigenze di marketing che da reali insofferenze.

Tutta la nostra esistenza si fonda sul dubbio e l’insoddisfazione. Pensa che cosa succederebbe se tutti fossero veramente, autenticamente felici. Autenticamente soddisfatti delle proprie vite. Sarebbe un cataclisma.

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