I sette pazzi

“I sette pazzi”, è l’equivalente di un romanzo di Dostoevskij, se lo scrittore russo fosse stato argentino. L’autore in questo caso è Roberto Arlt, uno dei più grandi scrittori argentini del ‘900.

 

Il libro può essere letto come una rilettura dei capolavori di Dostoevskij, reinterpretati in chiave sudamericana. Il protagonista è Erdosain, ladro maldestro e inventore strampalato, che si ritrova a fronteggiare una fase depressa della vita, costellata da avvenimenti negativi. Viene lasciato dalla moglie, denunciato per un furto, abbandonato a sé stesso.

Nonostante sia una persona timida cerca di aprirsi al cinismo, inseguendo i proclami del superuomo, per reagire alle sue sfide. Per trovare i soldi che gli servono, si sente disposto a far parte di una setta massonica, che sta nascendo sotto il controllo dell’Astrologo, un personaggio ambiguo e strampalato nei suoi deliri.

La setta è formata dai sette pazzi del titolo: l'Astrologo, il Ruffiano Melanconico, l'ebreo Blomberg, il Cercatore d'oro, il Maggiore e il Farmacista a cui Gesù ha rivelato il segreto della roulette. Questa cricca è fatta da personaggi frustrati e insoddisfatti dalla vita, che cercano un’occasione per ribaltare le loro sorti.

La loro idea è quella di scatenare una rivoluzione popolare e intellettuale, dando al popolo un’idea che lo guidi. Proprio in questo senso sono presenti interessanti riferimenti alle vicende contemporanea dell’Italia degli anni ’20. Per finanziare la loro organizzazione hanno bisogno di soldi, che puntano di trovare dalla gestione di bordelli a Buenos Aires, tuttavia per intraprendere l’attività vogliono organizzare un rapimento con delitto.

Quello che chiamiamo pazzia è semplicemente la mancata abitudine nostra al pensiero degli altri.  Ecco perché bisogna abbandonare qualsiasi forma di compiutezza e lasciarsi trascinare. Ci si sente come quando ci si risveglia da un sogno e si è nell'impossibilità di raccontarlo.

La trama si può leggere come una rilettura di “Delitto e castigo” o dei “Demoni”, tuttavia Arlt non si cimenta in una scrittura manieristica. I suoi personaggi si cimentano nell’assurdo, riempiendo le pagine di irriverenza.

La setta, per esempio, vuole provocare una rivoluzione sociale basandosi su una menzogna metafisica che possa abbindolare le masse. Non è l’idea che funge da faro ad essere importante, ma il potere derivante dalla rivoluzione.

Crede forse che questi animali si muoverebbero se non li spingiamo con straordinarie menzogne? Su questo poggia la teoria dell’Astrologo: gli uomini si scuotono solo con le menzogne. Lui dà al falso la consistenza del vero. Persone che non si smuoverebbero per ottenere nulla, gente snervata da ogni tipo di delusione, risorgono nella verità delle sue fandonie. Lei vorrebbe qualcosa di ancora più grande? Ma anche nella realtà le cose succedono in questo modo e nessuno le condanna. Le cose sono fatte di apparenza, non c’è uomo che non creda alle piccole stupide bugie che regolano il funzionamento della società. Il peccato dell’Astrologo? Sostituire bugie insignificanti con una menzogna eloquente, enorme, trascendentale.

ma se questo progetto fallisce prenderemo la strada opposta. Noi non abbiamo ancora proclamato alcun principio, la cosa migliore è tenere a disposizione i principi più diversi. Come in una farmacia, avremo a portata di mano ogni tipo di menzogne con etichette per le malattie più fantastiche della mente e dell’anima

Non so se la nostra organizzazione sarà bolscevica o fascista. Certe volte mi sento portato a credere che meglio di tutto sarebbe preparare un’insalata russa tale che neanche Dio possa capirci nulla… quello che vorrei fare è un blocco nel quale si consolidino tutte le possibili speranze umane.

L’idea del superuomo di Nietzsche viene stravolta e riadattata secondo le comodità. L’Astrologo propone un nichilismo delirante, animato da una rabbia intima e frustrata nelle sue possibili reazioni.

“I sette pazzi” forma con il suo seguito “I lanciafiamme” un dittico in cui Arlt si scaglia con ferocia, ironia e visionarietà all’assalto di una società corrotta e decadente. È da notare che il libro, uscito nel 1929, anticipa di un anno il golpe militare del 6 settembre 1930 in Argentina. Arlt riuscì già a cogliere la follia farneticante evidentemente presente nella vita politica del paese.

l’uomo per essere felice ha bisogno di appoggiare le sue speranze su una menzogna metafisica … menzogna che avrebbe restituito all’uomo la felicità che la conoscenza gli aveva seccato in germoglio dentro al cuore… Saremo come dèi. Regaleremo agli uomini miracoli stupendi, divine menzogne, faremo loro dono della convinzione di un futuro così straordinario che tutte le promesse dei sacerdoti impallidiranno davanti alla realtà del prodigio apocrifo. E allora saranno felici… Capite, cretini

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