Memorie di una ragazza perbene

 

“Memorie d’una ragazza per bene” è il primo capitolo dell’autobiografia di Simone de Beauvoir, importante scrittrice e filosofa francese del’900, famosa per il suo impegno femminista e per le sue battaglie al fianco del marito Jean Paul Sartre.

Il libro parte dall’infanzia, di cui l’autrice ci racconta con voce chiara molti eventi dettagliati (complimenti per la memoria). La famiglia borghese nella Francia di inizio ‘900 ci viene narrata con tutti i crismi: la religione, gli affetti famigliari, la volontà di eccellere; tutti elementi che andranno a comporre il carattere di Simone e a definire i suoi futuri passi.

Il controllo e la guida dei genitori verso la sua educazione non lasciano spiragli alla libertà. I classici religiosi sono la base della sua formazione (ad un certo punto la protagonista penserà a prendere i voti), ed ogni sua lettura viene prima vagliata dalla madre. La sua curiosità per fiorire dovrà inevitabilmente ribellarsi alle regole imposte dai genitori. La ribellione verso il clima famigliare avviene lentamente con gli anni, prima si manifesta con i libri letti violando le leggi materne, poi con il rifiuto della religione e infine con l’iscrizione alla Sorbona per studiare Filosofia, facoltà bollata come pericolosa per le giovani menti cristiane.

Una notte intimai a Dio, se esisteva, di dichiararsi. Restò muto, e mai più gli rivolsi la parola. In fondo, ero molto contenta che non esistesse. Avrei trovato odioso che la partita che stava svolgendosi quaggiù avesse già la sua conclusione nell'eternità

Un fatto che segna la vita di Simone è sicuramente la decadenza borghese del padre, che la spingerà forzatamente a trovare un lavoro per sopravvivere, senza poter badare ad un matrimonio per accasarsi. Ciò non sarà visto come un segno di debolezza, ma accolto con grande audacia e ispirazione verso la libertà.

Nel mio ambiente a quel tempo si riteneva fuori luogo che una fanciulla compisse gli studi superiori; abbracciare una professione significava degradarsi. Non occorre dire che mio padre era decisamente antifemminista. […] Per brillare nel bel mondo egli riteneva che una donna doveva possedere non soltanto bellezza ed eleganza, ma anche una buona conversazione, una cultura, e così si era rallegrato dei miei primi successi scolastici; fisicamente promettevo; se in più ero intelligente e colta avrei brillato nella migliore società

La voglia di scoprire e la curiosità la guideranno negli studi, facendole scoprire i vari volti della vita libera e scorrazzando tra i corridoi della Sorbona e della vita notturna della Parigi degli anni ’30. Nel libro viene spiegata molto bene la ribellione della scrittrice verso l’alta borghesia bigotta e conservatrice da cui proveniva. Tutto il libro può essere inteso come la sfida di questa donna verso l’affermazione dei propri ideali e l’indipendenza.

Nella narrazione comunque rimane la vita di Simone, tra le amiche di sempre come la fedele Zazà, l’amore per il cugino, e gli incontri alla Sorbona. Interessante l’incontro con Simone Weil, che delude le aspettative della de Beauvoir, lasciandola costernata: "Si vede che non avete mai patito la fame"

Si respira in sottofondo il fervore dell’ambiente culturale parigino di quegli anni. Magnifica è la descrizione dell’incontro con Sartre, amore che durerà per tutta la vita.

E poi, avevo avuta una grande fortuna: di fronte a quest'avvenire, d'un tratto, non ero più sola.
Fino allora, gli uomini cui avevo tenuto - Jacques e, in grado minore, Herbaud - erano stati d'una specie diversa dalla mia: disinvolti, sfuggenti, un po' incoerenti, marcati d'una sorta di grazia funesta; impossibile comunicare con loro senza riserva. Sartre rispondeva esattamente al sogno dei miei quindici anni: era l'alter-ego in cui ritrovavo, portate all'incandescenza, tutte le mie manie. Con lui, avrei potuto sempre condividere tutto. Quando lo lasciai, al principio di agosto, sentii ch'egli non sarebbe mai più uscito dalla mia vita.

 “Memorie d’una ragazza per bene” è un libro utile per capire la vita di Simone de Beauvoir e per iniziare un percorso di approfondimento sul tema del femminismo a partire da una delle sue figure più discusse.

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