Sopra eroi e tombe

“Sopra eroi e tombe” è un viaggio nell’abisso di Buenos Aires, in cui Ernesto Sabato conduce il lettore tramite un romanzo corale, con tanti protagonisti e tante storie raccontate.


C’è la storia d’amore tra Martin e Alejandra. La loro relazione nasce con un disincontro, accaduto più per destino che per caso. I due ragazzi sono uno l’opposto dell’altro: lei sensuale, sfuggente e malinconica fa da contraltare a lui, indeciso e timido, sempre alla ricerca di certezze.

La loro è una relazione atipica, così come il loro incontro. Lei si fa viva ogni tanto, lui brama dalla voglia di vederla. I silenzi riempiono il tempo che i sorrisi diluiti allargano. Lui vuole una relazione fissa, un rapporto fisico che lei però rifugge. Durante il loro rapporto Alejandra appare sfuggente e misteriosa, fa riferimento a dei malanni che la affliggono senza mai specificarli. Le lunghe assenze lo inducono a pensare ad un tradimento da parte di lei, portandolo a paranoie sulla sua storia.

 Scrivevo quando mi sentivo solo, infelice, in disaccordo con il mondo in cui mi era toccato vivere. E ora penso che forse sarà sempre così, che l’arte del nostro tempo nasce dallo scontento e dall’infelicità. Un tentativo di riconciliazione con l’universo di quella specie di fragili, inquiete e anelanti creature che sono gli esseri umani

Tuttavia il romanzo, non è una banale storia d’amore, ma è la storia di Buenos Aires, per non dire di tutta l’Argentina. Alejandra discende dagli Olmos, un’antica casata caduta ormai in rovina, come il loro atteggiamento nobiliare. La sua famiglia è piena di persone pazze, dalla zia Escolastica, che dopo aver visto il padre decapitato non è più uscita di casa per 50 anni e tiene la sua testa come feticcio, fino allo zio che suona la sua cornamusa a ripetizione.

Proprio al padre di Alejandra, Fernando Olmos è dedicata la seconda parte del libro, il rapporto sui ciechi. Questa parte, pubblicata anche come libro a sé stante, interrompe la narrazione precedente, portando un lirismo onirico nel romanzo. Fernando Olmos redige un rapporto su una presunta setta di ciechi che domina segretamente il mondo. La sua indagine sulla setta lo porterà a girare il mondo ed investigare, finendo per essere coinvolto in strani avvenimenti che lo porteranno alla morte.

La terza parte è dedicata a Bruno, un amico di Fernando e di Martin, che dal suo punto di vista racconta la storia avvenuta, inframmezzandola con quella dell’Argentina: il desiderio di indipendenza, l’anarchia, le guerre civili, la repressione armata, il significato stesso di patria.

A volte penso che in questo paese ormai tutto sia andato a rotoli, quel che c’era di buono se ne è andato per non tornare, come dice il tango. Il tango, il calcio, il carnevale, che ne so. E quando uno di quei pagliacci pretende di fare il tango nuovo… non ne parliamo, sarà meglio. Il tango dev’essere tango o niente. Ed è finita, ci puoi mettere la firma. Ti si strozza il cuore, ma è una verità grande come una casa.

“Sopra eroi e tombe” è un romanzo corale, perché entrano in scena un sacco di personaggi che con i loro scorci di vita raccontano una parte dell’Argentina. C’è persino Borges che passeggia tra le strade di Buenos Aires e si racconta a Martin.

Credo che la verità vada benissimo in matematica, in chimica, in filosofia. Non nella vita. Nella vita è più importante l’illusione, l’immaginazione, il desiderio, la speranza. Inoltre, sappiamo forse che cos’è la verità? Se io le dico che quel pezzo di finestra è azzurro, dico una verità. Ma è una verità parziale, quindi una specie di bugia. Perché quel pezzo di finestra non è solo, è in una casa, in una città, in un paesaggio. È circondato dal grigio di questo muro di cemento, dall’azzurro chiaro di questo cielo, da quelle nuvole allungate, da infinite altre cose. E se non dico tutto, assolutamente tutto, sto mentendo. Ma dire tutto è impossibile, anche in questo caso della finestra, di un semplice pezzo di realtà fisica, della semplice realtà fisica. La realtà ha infinite sfumature, e se dimentico una sola sfumatura, mento. Allora puoi immaginare com’è la realtà degli esseri umani, con le loro complicazioni e tortuosità e contraddizioni.

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