Una stanza piena di gente


William Stanley Milligan è stato un uomo con 24 personalità diverse. Milligan è passato alla storia come il primo colpevole scagionato per infermità mentale. “Una stanza piena di gente” è il racconto della sua biografia scritta da Daniel Keyes.

L’inizio del libro sembra quasi un giallo, in Ohio nel 1977 avvengono tre casi di violenza su giovani donne. Le prove sono schiaccianti e fanno arrestare il giovane Billy Milligan.
Il ragazzo non oppone resistenza all’arresto. Non sa neanche di cosa stanno parlando i poliziotti, lui è un’altra persona, non può essere colpevole. Billy viene portato in carcere e i suoi avvocati cominciano a rendersi conto che qualcosa non torna. Il ragazzo in un attimo assume comportamenti diversi, prima sfacciato e irrequieto e un attimo dopo timido e impaurito.
Milligan si lascia sfuggire un segreto, non è da solo in quella stanza, in quel corpo. In lui coesistono più persone, tenute sempre segrete al mondo esterno. 

ci troviamo in una stanza buia. In mezzo a questa stanza, sul pavimento, c’è una chiazza di luce. Chiunque faccia un passo dentro la luce esce sul posto, ed è fuori nel mondo reale, e possiede la coscienza. Questa è la persona che gli altri – quelli fuori – vedono e sentono e a cui reagiscono. Gli altri possono continuare a fare le solite cose, studiare, dormire, parlare o giocare. Ma chi è fuori, chiunque sia, deve fare molta attenzione a non rivelare l’esistenza degli altri. È un segreto di famiglia

L’avvocato giura di non divulgare il segreto all’esterno, ma con il permesso di Milligan e di tutte le sue personalità comincia a studiare il caso, coinvolgendo qualche psicologo del campo.
La difesa riesce a guadagnare tempo, necessario per far studiare il caso di Milligan da degli esperti. Dopo qualche mese di cura Milligan comincia a conoscere meglio sé stesso.
Traumatizzato dagli abusi subiti da bambino, il giovane Billy ha sviluppato più personalità, ognuna con una specifica funzione. C’è chi lo protegge come Ragen, un delinquente slavo appassionato di armi, chi lo tira fuori dai guai come Tommy, artista dell’elettronica e dell’escapologia, chi ne cura il dolore come Danny o chi ne gestisce le emozioni come Arthur. Le personalità si alternano tra loro a seconda delle esigenze del momento.
I medici in questa fase scopriranno 10 personalità all’interno di Milligan e riusciranno ad integrarle temporaneamente in un’unica persona, Billy. Dopo che il mondo ha scoperto la sua malattia, il giudice, nonostante le prove per i tre stupri, lo dichiara non colpevole per infermità mentale.

per tutta la mia vita non ho fatto altro che far soffrire e fare del male alle persone che amo. E la cosa peggiore è che non posso fermarmi, perché non posso farne a meno. Rinchiudermi in prigione mi renderà ancora peggiore, com'è successo l'ultima volta. Ora dovrò fermarmi. Mi sto rassegnando. Semplicemente non me ne importa più niente

Il libro è diviso in tre parti: la cattura, la descrizione della vita e il processo giuridico e terapeutico finale.
Daniel Keynes incontra Milligan nel centro di cura in cui è rinchiuso e decide di raccontarne la storia. A questo punto fuoriescono altre personalità del ragazzo, quelle rimaste finora celate, gli indesiderabili.
Arthur, che era la personalità che controllava la coscienza e l’alternarsi tra le varie personalità di Billy, aveva proibito a queste sfaccettature di venire fuori. Molte di queste personalità rappresentavano aspetti negativi, come la violenza, il crimine e la volgarità. L’ultima personalità è detta il Maestro e rappresenta la summa di tutte le altre.
Dall’incontro con lo scrittore emergono tutte le 24 personalità di Billy. Durante la sua vita ognuna, a seconda dei momenti, prendeva il sopravvento. Billy, prima di guarire, ha vissuto una vita assurda. Ogni sua personalità si svegliava all’improvviso e agiva fino al turno della personalità successiva. Non c’era mai ricordo tra una personalità e l’altra. Si poteva svegliare a Londra o in un mezzo ad un bosco senza sapere come esserci arrivati. Dei veri e propri buchi all’interno della sua vita che lo spingevano ad agire in maniera assurda ed imprevedibile.
Una stanza piena di gente è un viaggio profondo e ossessivo nella psiche di Billy, una vicenda assurda, inimmaginabile eppure realmente accaduta e "vissuta" dal protagonista. È un libro utile per capire la malattia della dissociazione di personalità.
Durante il libro si scopre che le personalità di Billy avevano persino un elettroencefalogramma diverso a seconda dei casi. Non si trattava di un bravo simulatore, ma di una malattia vera. Il film “Split” è solo ispirato alla vicenda, qui non c’è nessuno che si arrampica sui muri, ma solo il dolore di una malattia straziante.

Sappiamo che un mondo senza dolore è un mondo senza sentimento, ma un mondo senza sentimento è un mondo senza dolore

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