Fedeltà


Ascolto consigliato “29 settembre”, Lucio Battisti

Marco Missiroli dopo aver analizzato in “Atti osceni in luogo privato” l’intimità dalla crescita adolescenziale fino all’adultità, con “Fedeltà” prova a raccontare le dinamiche di un rapporto di coppia e le tensioni carnali e/o mentali che si possono creare tra due persone. Per farlo sceglie un narratore che balla tra i 4 protagonisti: Carlo, Margherita, Andrea e Sofia. Ogni personaggio ha una sua storia ed un suo background e interagendo con gli altri personaggi rappresenta di volta in volta il ruolo di tentato o di tentatore in un possibile tradimento.



Carlo e Margherita sono i protagonisti principali della storia che si svolge a Milano: lui è un professore di scrittura part time senza tante pretese di carriera, relegato in un posto ottenuto solo tramite raccomandazione del padre. È frustrato dal non riuscire ad essere uno scrittore e anche dal fatto di ripiegare nello scrivere brochure turistiche al posto di un libro vero. L’insoddisfazione verso i suoi lavori e la sua vita si accompagnano ad un rapporto teso con il padre, che percepisce come un paragone troppo difficile e troppo impari. Margherita è un agente immobiliare che cerca di svoltare la sua carriera tramite la sua agenzia. La classica donna in carriera che pensa solo al lavoro e al marito.
Questo quadretto familiare cambia radicalmente quando Carlo viene colto in compagnia di Sofia, una sua studente universitaria, mentre si abbracciano in bagno. Nonostante possa sembrare uno scandalo, i due assicurano tutti gli altri della normalità della situazione: Carlo stava solo soccorrendo Sofia dopo uno svenimento. Questo evento fa germogliare i frutti della passione in Carlo che dentro di sé sente aumentare l’attrazione verso la ragazza ed allo stesso tempo comincia a provare un sentimento di paura. La paura è sia per la possibile reazione della moglie, sia per scoprire un lato a lui finora ignoto e infatti cerca di giustificarsi con sé stesso per limare le sue preoccupazioni.  


“Non era solo la paura di essere scoperto da Margherita: era l’umiliazione di essersi confermato a non farcela. Non ce la faceva a scoparsi una studentessa, a gestirsi dopo, a far finta di niente con il rettore con il padre con la moglie con la sorella con chiunque, giustificandosi per un fatto che non era stato nemmeno in grado di finire. E che non sarebbe mai stato in grado di finire. Se lei non fosse svenuta, lui si sarebbe inventato qualcosa per sabotarsi, qualcosa che gli permettesse di dirsi: non sono infedele”


Margherita, nonostante le rassicurazioni del marito, comincia a dubitare dell’esistenza di una doppia vita. Queste domande cominciano ad assumere una sfumatura diversa quando conosce Andrea, un giovane fisioterapista da cui è in cura. Le agili mani del dottore la trattano nella zona inguinale e le producono accese fantasie che la destano dal suo torpore.
Mentre Carlo con Sofia si ritrova bloccato dal comportamento restio di lei, che gli impedisce di sfogare la ringiovanita passione, Andrea e Margherita legano velocemente anche a causa di un incidente del ragazzo, che velocizza il loro avvicinamento e li porta ad unirsi sessualmente. Andrea e Margherita da amanti diventano stretti amici e la loro relazione si svolge su binari paralleli, senza più scendere nella carnalità e nella passione. Tutto ciò succede anche per via dell’omosessualità di Andrea, che lo trasforma e gli fa sorpassare i suoi tormenti. Carlo, perduta l’occasione con Sofia che nel frattempo è scappata a Rimini, sfoga le sue passioni con tante altre donne che non lo rifiutano. Il sentimento che lo lega a Margherita non sembra intaccato da questi ripetuti tradimenti, anzi secondo la sua ottica sembra persino rinforzato: tradendole scopre di amarla veramente, anche oltre il mero sesso tra i due.
Il percorso di crescita tra i protagonisti matura in nove anni, quando dal 2009 la storia passa al 2018. Carlo e Margherita si sono sposati, hanno un figlio che li ha uniti e che ha messo fine ai loro tradimenti reciproci. Sono riusciti a superare le loro infedeltà e questo ha permesso di essere una coppia più unita, più consapevole del loro rapporto di coppia.

 “Adulterio contro adulterio: io l’ho fatto ma anche tu probabilmente l’hai fatto. Aveva lasciato depositare il sospetto, discolpandosi un poco dei propri inganni, infastidendosi, ingelosendosi, trattenendosi. Il loro matrimonio aveva resistito all’assalto dei dubbi.”

Fedeltà è un libro sulla difficoltà ad essere infedeli. Tutto parte da un tradimento desiderato, ma mai consumato. Il desiderio accende la passione più voluttuosa, quella che altera i pensieri e di conseguenza le azioni. Sia per Carlo sia per Margherita l’accendersi di una nuova fiamma interiore porta cambiamenti, nel desiderio di cambiare, di provare qualcosa di diverso, ma con la consapevolezza di dover ritornare alla realtà. Tuttavia il ritornare vuol dire riabituarsi a qualcosa di precedente, ciò implica l’essere stati altrove, una modifica. Il riadattarsi non è semplice perché deve fare i conti con le conseguenze delle proprie azioni.
All’inizio il tradimento viene concepito come un incidente di percorso senza gravi ripercussioni, come il dimenticarsi di mettere lo zucchero nel caffè e berlo amaro.

“Ed era stato meno impaurito appena aveva compreso che il suo matrimonio non veniva intaccato davvero da quei pensieri. La mano sulla schiena di Sofia non era un’interferenza, era una dimensione parallela, era l’aforisma che funestava l’immaginario adultero: - non significa niente-. O meglio -non significa troppo!”

Le conseguenze tuttavia sono reali e presto si fanno sentire sui protagonisti che reagiscono in modo diverso. Carlo, avendo ricevuto il rifiuto di Sofia, si getta in mille avventure non trovandoci nulla di male, pensando di non danneggiare il suo matrimonio.

“Si era dissolto il terrore di essere scoperto, come se fosse diventato un suo diritto. Poteva concedersi un vaso comunicante, la compiutezza con una moglie e la compiutezza con un’amante. Che parola sbagliata, amante. Che parola sbagliata, tradimento. Rispetto a cosa avrebbe tradito? Cosa toglieva consumarsi con un’altra ragazza, accaparrandosi una gioia momentanea e dando, possibilmente, una gioia momentanea.”

Lo pseudo tradimento con Sofia sconvolge Carlo che ci pensa continuamente anche a distanza di anni. La differenza del non provato riguarda gli altri tradimenti, quelli effettivamente consumati che vengono liquidati in poche righe di pensieri del protagonista. Sofia è stata la piena che ha rotto la diga, le altre sono solo acqua che scorre a causa della rottura.
Margherita invece, soddisfatta dalla relazione con Andrea, non sente il bisogno di altri uomini in carne ed ossa, si può quasi dire che una volta provata la nuova sensazione se ne sazia tramite il ricordo.

“Ora sentiva di aver oltrepassato il cliché del tradimento, la necessità fisiologica del tradimento, l’evasione del tradimento, la curiosità del tradimento, la risposta a un’insoddisfazione che il tradimento rivelava. E se tradire fosse stato il modo per tornare a essere fedele?”

Nabokov diceva che “L'adulterio è solo un modo estremamente convenzionale di sollevarsi dal convenzionale” e forse è proprio nella semplicità di un tradimento che si scopre qualcosa di nuovo, che non si può scoprire se limitati ai confini di una fedeltà di un rapporto di coppia. Ma cosa significa davvero tradire e cosa vuol dire essere tradito? I protagonisti se lo chiedono implicitamente sia a sé stessi sia al partner, ma la domanda implicita in questi discorsi è anche un’altra: è peggio tradire la persona a cui si ha giurato amore o tradire sè stessi, la propria indole?
Ma quanti tipi di fedeltà abbiamo? Quante ne viviamo e verso chi siamo fedeli o infedeli? Le fedeltà di Missiroli sono multiple, non ci si ferma banalmente a quella coniugale, ma si considerano altre forme, come ad esempio la fedeltà a sé stessi o alla propria famiglia e ai relativi valori e aspirazioni. Fedeltà è come un quadro di Dalì, guardandolo da prospettive diverse si possono scorgere significati differenti. Infatti, oltre ai protagonisti Carlo e Margherita si possono trovare i personaggi secondari, che solo in un primo momento sembrano di contorno, perché nella realtà si rivelano importanti tanto quanto i principali. Ognuno di questi personaggi rappresenta in un certo qual modo un tipo di fedeltà. Anna, la madre di Margherita, penso sia il personaggio più importante in questo senso. Una sarta dedita per tutta la vita al lavoro e alla felicità familiare rappresenta la fedeltà di una persona ai propri valori. I momenti dedicati a questo personaggio sono delle scene madri: il primo riguarda un episodio avvenuto al supermercato, dove tenta di rubare ma viene subito scoperta. Questo tradimento della sua rettitudine le rivela un brivido inaspettato, che si ricorda negli anni, come qualcosa di eccezionale. L’altra scena madre riguarda il riconoscimento di una vita da sarta, quando Marella Agnelli si presenta alla sua porta per farsi cucire un vestito. La fedeltà al suo lavoro viene apprezzata e ciò le concede felicità.
Un altro tema del libro riguarda la fine della giovinezza e il dover assumersi le proprie responsabilità. La differenza nei personaggi si vede nei due periodi analizzati, il 2009 e il 2018. All’inizio Carlo e Margherita, pur essendo una coppia, si sentono liberi sia in senso sessuale sia per le proprie ambizioni: lui non ha ancora abbandonato l’idea di fare lo scrittore, mentre lei aspira al successo della sua agenzia. Il tempo passa, un bambino li fa diventare grandi e anche le loro libertà si devono confrontare con l’età. L’atteggiamento cambia e loro sono i primi ad accorgersene: ad un certo punto Carlo chiede a Margherita quando pensa che sia finita la sua gioventù, segno che entrambi si riconoscono maturi.
La scrittura di Missiroli è come una dissolvenza cinematografica, è una riga che non va a capo. Il passaggio di scena tra i protagonisti è continuo, avviene nella stessa riga, quasi ad indicare la continuità tra i personaggi e i sentimenti trattati. I protagonisti si passano la scena come i calciatori un pallone, il lettore li capisce e li segue.

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