Cat Person


Cat Person è un racconto di Kristen Roupenian pubblicato nel 2017 sul The New Yorker. È una lettura breve, fatta di poche pagine, ma è riuscita a diventare un caso editoriale grazie alla viralità dei social network.

Racconta una storia semplice e contemporanea con l’ottica di Margot, una giovane ragazza universitaria.
Margot, tramite il lavoro di barista in un cinema, svolto nelle pause universitarie, conosce Robert. I due sembrano piacersi all’istante, si scambiano i numeri e cominciano a scriversi su WhatsApp.
La comunicazione tramite messaggi permette a Margot di rimanere affascinata da Robert e dalla sua figura.
La ragazza rimane colpita dall’intelligenza di Robert e ogni messaggio diventa una sfida per essere alla sua altezza e sorprenderlo tramite un meme o una foto interessante.
Finalmente i due organizzano il primo appuntamento che si svolge in un locale dove mangiano qualche snacks. Alla fine della serata Robert sceglie di baciarla sulla guancia invece che sulle labbra e questo desta stupore in Margot, ansiosa di non essergli piaciuta o di aver sbagliato qualcosa.
Il loro rapporto sembra procedere bene e i messaggi diventano sempre più frequenti.

They started saying good morning and good night, and when she asked him a question and he didn’t respond right away she felt a jab of anxious yearning

Dopo la prima piacevole serata, i due organizzano un altro appuntamento: una sera al cinema per vedere un film sull’Olocausto. La scelta del film fa pensare a Margot di aver dato a Robert un’aria da snob, costringendolo a portarla a vedere un film impegnato, cosa di cui non aveva voglia.
Il loro appuntamento comincia a diventare strano: i due durante il film a malapena si parlano e poi quando escono per andare in un locale, Robert e Margot si rivelano le loro età. In questo momento scoprono che il palese gap generazionale, che si desumeva dalle apparenze, è in realtà maggiore di ciò che sembrava: 14 anni. Margot non si pone problemi a riguardo e il loro appuntamento continua tra una birra e l’altra. Il piacere e l’alcool li sorprendono entrambi desiderosi e i due si scambiano il loro primo bacio.

He kissed her then, on the lips, for real; he came for her in a kind of lunging motion and practically poured his tongue down her throat. It was a terrible kiss, shockingly bad; Margot had trouble believing that a grown man could possibly be so bad at kissing

Margot trova problematico il modo di baciare di Robert e si domanda come possa un uomo molto più grande di lei baciare in quel modo. La questione cade con il fermento della passione e lei sembra non farci caso più di tanto.
Il loro appuntamento prosegue e Margot sembra rilassarsi, confrontandosi con la persona che aveva conosciuto messaggiando e con l’immagine che lei si era creata.
Robert became much more relaxed, more like the witty person she knew through his texts. […]
By her third beer, she was thinking about what it would be like to have sex with Robert. Probably it would be like that bad kiss, clumsy and excessive, but imagining how excited he would be, how hungry and eager to impress her, she felt a twinge of desire pluck at her belly, as distinct and painful as the snap of an elastic band against her skin.”
Margot comincia a pensare a come potrebbe procedere la serata e si sente presa dall’eccitazione e dalla voglia di concludere la sera con lui. I due finiscono a casa di Robert dove la situazione precipita: infatti, i due cominciano a spogliarsi e Margot rimane colpita, sia dall’aspetto fisico di Robert, che si rivela essere diverso da quello che si era immaginato, sia dalla sua inesperienza nell’approcciarsi al corpo femminile.
L’amplesso tra i due è imminente e Margot è indecisa se rifiutarlo o procedere, ma alla fine si decide di continuare e più che partecipare, lascia fare. L’esperienza risulta tragica e alla proposta di vedere un film e dormire insieme, Margot si defila e torna al suo dormitorio.

Nei giorni successivi Margot è perplessa: una parte di lei vorrebbe non rivedere mai più Robert e sparire non rispondendo più ai suoi messaggi, mentre un’altra parte è triste perché si sente mancare qualcosa. Le manca Robert, non quello vero, ma la versione che lei si era immaginata messaggiandoci. Questa mancanza la porta a rispondere ad un messaggio di Robert, pur avendo il desiderio di non sentirlo ulteriormente.

“Every so often, over the next day or so, she would find herself in a gray, daydreamy mood, missing something, and she’d realize that it was Robert she missed, not the real Robert but the Robert she’d imagined on the other end of all those text messages during break.”
“Hey, so it seems like you’re really busy, huh?” Robert finally wrote, three days after they’d fucked, and she knew that this was the perfect opportunity to send her half-completed breakup text, but instead she wrote back, “Haha sorry yeah” and “I’ll text you soon,” and then she thought, Why did I do that? And she truly didn’t know.

Questa divergenza delle intenzioni, viene risolta per lei da Tamara, la sua coinquilina, che invia a Robert un messaggio d’addio. La situazione sembra finire in questo modo, ma un giorno Robert si presenta nel bar universitario e Margot si nasconde per non farsi vedere. A questo episodio cominciano una serie di messaggi del ragazzo che passano progressivamente dalla disperazione al turpiloquio per culminare con un livoroso “Puttana”.

Il racconto se pur breve risulta trattare vari temi: il bisogno di attenzioni, l'insicurezza, il giudizio, il texting, l'immagine dell'altro, l'incomprensione tra sessi e le dinamiche di violenze raccontate dal #MeToo.

Un primo tema riguarda la comunicazione testuale tra i due, che cominciano a conoscersi veramente tramite messaggi e non di persona. Il texting supplisce ai metodi più antiquati di conoscenza interpersonale e permette la formazione di costrutti immaginari della controparte che si sta conoscendo. Dei castelli di carte che potrebbero crollare, se non si rivelassero veritieri, una volta avvenuti gli incontri. 
Nel racconto viene evidenziato un punto cruciale di questa dinamica: ognuno si immagina una versione della controparte che potrebbe non corrispondere alla realtà. Per di più la verità può essere dissimulata e interpretata a piacimento: un esempio chiave per questo discorso riguarda la passione che dà anche il titolo al racconto. Dai messaggi sembra che i due condividano la passione per i gatti, ma, una volta a casa di Robert, Margot non nota nessun felino e questo la porta a sospettare della menzogna (non si sa se vera o meno perché non si ha la controprova) e della diversità tra il Robert che ha immaginato e quello reale.

Il tema principale del racconto riguarda la facoltà di una donna, Margot in questo caso, di disporre del proprio corpo e di autodeterminarsi nelle sue scelte di fronte al giudizio altrui.
Al locale dopo il cinema, Margot è presa dal piacere e vuole concludere la serata con Robert, tuttavia una volta a casa, davanti ai suoi tentennamenti e alla sua inesperienza, cambia idea, ma solo mentalmente. A quel punto dopo averlo visto nudo, vorrebbe andarsene, ma rimane, sentendosi in colpa per un’eventuale fuga; a quel punto sopporta l’umiliazione per non fare una brutta figura. C’è da dire che il loro rapporto non è violento in senso carnale, ma è una violenza più psicologica, perché Margot non vorrebbe essere lì ma non se la sente di scappare da una situazione che lei stessa ha creato.
Questo tema ha permesso a “Cat lover” di diventare un racconto virale sui social network creando delle vere e proprie fazioni di pensiero, al punto che ha portato alla nascita di una pagina “Men react to Cat lover” su Twitter.
La parte a difesa di Margot perora la possibilità della protagonista di scegliere in libertà e non la biasima per il suo comportamento di sparizione (ghosting) dopo l’appuntamento, ritenendolo giustificato.
C’è invece chi le rinfaccia una sorta di bullismo psicologico nei confronti di Robert: infatti, il ragazzo non la forza ad avere un rapporto, ma viene ostracizzato per via del suo aspetto fisico. Nei dibattiti telematici un argomento chiave a sostegno di questa tesi riguarda il rimarcare più volte che Robert sia grasso e tutto ciò che comporta. Le critiche riguardano l’identificazione, passata quasi per scontata nel racconto, di grasso uguale cattivo. Infatti, Margot non è obbligata a farsi piacere Robert, ma i suoi problemi iniziano solo dopo averlo visto nudo.
C’è da dire che la situazione grottesca durante il loro rapporto depone a favore di Margot, in quanto Robert non si può dire che la prenda con violenza, ma neanche come un gentiluomo. Sono rimarcati nel racconto i comportamenti dell’uomo durante l’amplesso.

“During sex, he moved her through a series of positions with brusque efficiency, flipping her over, pushing her around, and she felt like a doll again, as she had outside the 7-Eleven, though not a precious one now — a doll made of rubber, flexible and resilient, a prop for the movie that was playing in his head,”
Robert si comporta come se fosse in una fantasia onanistica piuttosto che con una persona umana con propri desideri. La tratta come una bambola gonfiabile, comportandosi come se fosse in un film porno. Tuttavia Robert non si accorge neanche di stare sbagliando qualcosa, o per ingenuità sua o per colpa di Margot che non glielo fa capire.
Cat lover è un racconto che è riuscito a far parlare di sé, cogliendo nel pieno l’attenzione delle persone nel 2017, quando è stato pubblicato. Ma ha ancora senso parteggiare per una parte o per l’altra per una domanda banale: può una donna rifiutarsi di avere un rapporto sessuale con un uomo che ha sedotto, perché si è resa conto troppo tardi del fatto che non le piace? Si può. Altrimenti avviene una violenza, con tutte le accezioni e le varie sfumature che si possono scegliere di assegnare.
Tuttavia, è pleonastico dirlo, ma ha senso anche nel caso opposto, cioè un uomo può rifiutare una donna, altrimenti non avrebbe senso e staremmo parlando solamente di lana caprina.

Commenti