Atti osceni in luogo privato
Ascolto consigliato: “Un romantico
a Milano”, Baustelle
Perché ho letto questo romanzo?
Non conoscevo Marco Missiroli, l’ho conosciuto guardando un’intervista/dialogo
da lui condotta tra Baricco e Carrère. Mentre introduceva i due grandi
scrittori, sono rimasto affascinato dal suo modo particolare di raccontarli,
dalla metafora tennistica con McEnroe e dalla contrapposizione tra il concetto
di prima persona singolare e prima persona plurale (che viene ampliamente
sviluppato nel libro). Incuriosito, ho indagato su cosa leggere della
produzione di Missiroli e sono incappato in Atti osceni in luogo privato.
Il libro racconta il percorso di
maturazione di Libero Marsell dall’adolescenza fino all’adultità. Si può
partire subito dalla questione più spinosa, il titolo. Al contrario di ciò che potrebbe
suggerire nel romanzo non ci sono passi scandalosamente erotici, infatti il
gioco di parole riguarda l’intimità spirituale del protagonista più che quella
carnale. I suoi sentimenti declinati in passioni e sofferenze verso le donne che
conosce sono descritti con attenzione certosina. Si parte dal rapporto
affettivo con la madre e con il padre che ripercorre per tutto il libro, fungendo
da ancora negli sbandamenti di felicità del protagonista.
Le vere protagoniste in questo romanzo, oltre a Libero, sono le donne perché
solo dai rapporti personali/sessuali che lui ha con le varie ragazze che
incontra, capisce chi è e come essere felice.
Si può partire da Marie, prima fiamma di Libero quando è ancora un
bambino, che diverrà un’amica e una preziosa consigliera della sua maturazione
e dei suoi consigli in fatto di libri e di donne.
«[…] perché non piaccio alle donne? Sorrise come si sorride al proprio
figlio, al bastardino del canile, al mendicante ai semafori. Rimase
sovrappensiero, – La tua forza è nella chimica, Libero – e mi spiegò che
esisteva qualcosa di molto più succulento dell’estetica. Si chiamava alchimia della
carne. Ma ci voleva pazienza. Le dissi che non capivo. La chimica non era
attrazione, nemmeno complicità, nemmeno legame: consisteva nel ribollimento
ormonale senza spiegazione. La chiave di tutto era: senza spiegazione. Al di là
del viso, del corpo, dell’odore, da qualche parte in qualcuno resisteva un
campo energetico che manipolava le scintille celebrali. Quelle del finire a
letto.
– E io ho le scintille, Marie? Fu il sì migliore di sempre. Possedevo
l’alchimia della carne. Come mai allora veniva ignorata? Dovevo crescere
io e dovevano crescere le donne che frequentavo, più la femminilità era adulta
e più recepiva questo magnetismo».
La liberazione sessuale di Libero avviene con Lunette, la farfalla
nera, che toglie l’adolescenza al protagonista e lo porta a quella che ritiene
una prima maturazione. Solo con il passare del tempo Libero si accorge che
questa è una felicità fatta di istanti e come un pezzo di legno sul fuoco non
può durare a lungo.
Trasferitosi da Parigi a Milano, per cercare di fuggire dal ricordo di
Lunette e cercare una nuova vita, Libero si deve confrontare con una nuova realtà
sia di amicizie da costruire sia lavorativa. Incomincia a lavorare in un bar
dove conosce continuamente nuove ragazze con cui libera le sue passioni
sessuali ma si sente attratto solamente da una donna più matura, conosciuta in
uno studio legale dove svolge il praticantato. Questa donna può essere
un secondo punto di svolta per Libero, con lei, infatti, cerca di dimenticare
Lunette ma, dopo un po’ di tempo in cui la passione comincia a sfiorire, realizza
come essa sia solo una distrazione felice e non l’ultima tappa della sua
maturazione. L’ultima donna del romanzo è Anna, un carattere simile ma anche
distante per certi punti. Lei travolge la sua vita e ne condiziona il futuro
sia affettivo che professionale.
Oltre al percorso di romanzo di formazione, Atti osceni in luogo
privato è caratterizzato da una scrittura colta e ricercata, fatta da preziosismi
lessicali (neanche tanto nascosti, visto che lo stesso padre consiglia al figlio
Libero qualche bella frase per fare colpo: “Sei un’isola senza mare”) e
soprattutto da consigli di lettura. Missiroli attraverso il personaggio di
Marie consiglia a Libero e al lettore stesso dei romanzi, alcuni molto famosi
altri più ricercati, che definiscono l’iter della maturazione. Si passa dallo
Straniero di Camus, usato come simulacro fino a Sartre ed Henry Miller, passando
per Buzzati (di cui consiglia un Amore, rispetto al Deserto dei Tartari). I
libri hanno la funzione di tappe della vita di Libero e si può dire che la conoscenza
della letteratura procede di pari passo con la comprensione del sesso.
Nel libro Libero diventa un uomo e capisce il suo posto nel mondo,
passa da un’attenzione alla prima persona singolare, fatta dalle 31 conquiste
segnate da altrettante tacche sul bancone del bar e da una triste solitudine di
fondo, alla prima persona plurale, descritta nel prendersi cura prima di Anna
che di sé stesso e sentirsi soprattutto parte di qualcosa più grande di un
semplice Io.
“Non ero più
vulnerabile per me stesso, ero fragile per noi. Passavo dalla prima persona
singolare alla prima persona plurale. Il sentimento per lei custodiva i miei
atti osceni»
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